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Citazione Il gioco dell'angelo - Zafòn |
Zafon nel Gioco dell'angelo mette in bocca questa frase al signor Corelli, editore cupo e misterioso che assume David Martin, protagonista del romanzo, per scrivere una storia dal carattere religioso "un pò particolare". David ha il compito di scrivere il testo sacro per fondare una nuova religione; è scettico nonostante un compenso da capogiro, ha paura di non essere in grado, di non essere all'altezza. E' in questa fase che il sig. Corelli, o il principale, come viene definito nel romanzo pronuncia queste parole. Per la cronaca, appena David accetta l'incarico guarisce da una terribile malattia che lo affliggeva ed una serie di vicende dal sapore oscuro continuano ad intrecciarsi in un unico grande mistero. Il Gioco dell'angelo è il secondo romanzo della trilogia della nebbia con cui Zafon ha scalato le classifiche di vendita di tutto il mondo. Molti sostengono che questo romanzo cavalchi un pò troppo sull'onda della prima parte della trilogia, L'ombra del vento, vero capolavoro di Zafon. Io fra l'altro sono d'accordo. Tornando alla citazione:
"Non c'è nulla nel sentiero della vita che non sappiamo già prima di imboccarlo. Non si impara nulla di importante nella vita, semplicemente si ricorda"
E' un pò come dire che quello che abbiamo dentro, nell'intimo, è tutto quello che abbiamo a disposizione e soprattutto tutto quello di cui abbiamo bisogno? Non lo so. Mi stranisce un pò la seconda parte: se non impariamo qualcosa, come facciamo a ricordarlo. Sono un pò indeciso su come vedere e come valutare questa citazione.
E tu come la interpreti?
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