sabato 28 gennaio 2017

Sorrentino da voce Jap Gambardella. In questa citazione la magia de "La grande bellezza". E per te, cosa c'è di più bello nella vita?

Quando vidi "La grande bellezza" al cinema non ero solo. Ero con la mia ragazza (ora ex) e con una coppia di amici. Avevo scelto io il film da vedere ed usciti dalla sala gli sguardi perplessi dei miei compagni di cinema pretendevano spiegazioni. Io avevo un gran sorriso stampato sulla faccia ed un'aria sognante. Non avevo nessuna intenzione di dare spiegazioni, perchè un film del genere o ti assorbe completamente o non può essere spiegato. Io quella sera per 142 minuti sono stato catapultato in un altro mondo. Poi invece, dopo l'Oscar, la promozione la pubblicità e la fama fecero incredibilmente "capire" quel film a tutti. La macchina della popolarità si era messa in moto. Va beh, sto divagando. Ovviamente la citazione che oggi vi propongo è tratta da "La grande bellezza", film di Paolo Sorrentino che vede come protagonista Jap Gambardella, interpretato magistralmente dal grande Toni Servillo. Jap è uno scrittore e poeta divenuto con gli anni re della movida romana. Ha scritto un solo libro nella sua vita e Sorrentino ci racconta la sua crisi artistica e il filo delicato su cui Gambardella barcolla, in bilico fra una sensibilità d'animo non comune ed una vita fatta di lussi sfrenati, serate di bella vita a base di alcool e droghe e di vuoto totale. In qualche modo questo film ricorda il cinema di Fellini, che ho citato in questo blog con il suo capolavoro 8 1/2, per il suo andare sognante, per alcune immagini particolarmente suggestive e per una filo narrativo particolarissimo. Comunque, dicevo, in questa citazione Jap Gambardella racconta un episodio che racconta della sua differenza, della sua visione particolare della vita, della sua sensibilità e profondità.



citazione de "La grande bellezza" - Paolo Sorrentino - "Quando, da giovane, mi chiedevano: cosa c'è di più bello nella vita? E tutti rispondevano: "la fessa!", io solo rispondevo: "l'odore delle case dei vecchi". Ero condannato alla sensibilità!"
citazione de "La grande bellezza" - Paolo Sorrentino




E per te cosa c'è di più bello nella vita?


Qua sotto un splendida scena de "La grande bellezza" in cui si mostra un salotto classico della "Roma bene" in cui Jap, tira fuori tutto il suo cinismo e afferma la sua visione delle cose. Ah, in questo film ovviamente si parla anche d'amore!




martedì 24 gennaio 2017

Una citazione di GIorgio Gaber che ci parla d'amore.

Con questa citazione di Giorgio Gaber siamo a cavallo fra letteratura, arte teatrale e musica. Un artista eccezionale il Signor G, che è stato capace di addentrasi nel profondo dell'animo umano, di vedere cosa c'era e di raccontarcelo con un umorismo tagliente e cinico. Giorgio Gaber ha inventato il teatro canzone condividendo a suo modo le mille contraddizioni della società in cui viviamo. Nel momento della scelta della citazione di Giorgio Gaber da proporvi sono entrato in crisi perchè il lavoro di Gaber è ricchissimo di spunti profondi e incredibilmente empatici. Alla fine ho scelto una citazione sull'amore, una frase tratta da "La cosa", un capolavoro rappresentante in pieno il concetto di teatro canzone che ci racconta la storia di un'amore finito e descrive l'amore stesso delineando sfaccettature delicatissime.

In fondo all'articolo propongo il brano in questione. Spero ti piaccia.

Dimmi che ne pensi!



Citazione "La cosa" - Giorgio Gaber - L'amore è una farfalla che ti si posa un attimo sulla testa e ti rende tanto più ridicolo quanto maggiore è la sua bellezza.
Citazione "La cosa" - Giorgio Gaber






L'amore è una farfalla che ti si posa un attimo sulla testa e ti rende tanto più ridicolo quanto maggiore è la sua bellezza.

sabato 21 gennaio 2017

Una citazione dallo splendido film "Good Bye Lenin" per l'anniversario della morte di Lenin.

Su questo blog cerco di inserire soprattutto citazioni dei libri che leggo, mentre li leggo. Citazioni, aforismi, frasi che ritengo interessanti e che possono offrire degli spunti di riflessione. Ora, io vorrei leggere 10 libri a settimana, ma purtroppo il tempo è poco e le cose da fare tante. Ieri sera ho finito di leggere "Il prigioniero del cielo" di Zafon, terza parte della tetralogia del cimitero dei libri dimenticati. Non ho trovato spunti particolarmente interessanti com'è successo per la citazione del Gioco dell' angelo, secondo libro di questa tetralogia. Nei prossimi giorni finirò Madame Bovary, di Flaubert, dove spero di trovare altri interessanti spunti, come questo.  Per questo motivo, per evitare di lasciarvi a corto di citazioni fra parentesi, prendo spunto dal classico "accadde oggi" per citare anche opere cinematografiche e musicali.

Ed oggi, 21 gennaio, ricorre l'anniversario della morte di Lenin. Al netto delle ideologie politiche, argomento su cui non ho intenzione di discutere, la citazione dello splendido film Good bye Lenin che vi presento, mi piace perchè parla di "tendere la mano agli altri" e "convivere pacificamente" riferendosi al Socialismo. La trama del film è paradossale, direi geniale. Ideologia, sentimento, affetto e improvvisazione si intrecciano per creare delle splendide dinamiche raccontate a cavallo del 1989, anno della caduta del Muro di Berlino, città dove il film è ambientato. La colonna sonora è di Yann Tiersen, la regia di Wolfgang Becke. In fondo all'articolo un video della scena da cui è tratta la nostra citazione fra parentesi. Ci affidiamo invece a Wikipedia per la trama di Good Bye Lenin! Guarda questo film, ne vale la pena!

Fammi sapere che ne pensi!

citazione Good bye Lenin Wolfgang Becker - Sigmund Jähn : Il socialismo non è nato per innalzare muri. Socialismo significa tendere la mano agli altri e insieme ad essi convivere pacificamente. Non è il sogno di un visionario ma un preciso progetto politico.
Good bye Lenin - Wolfgang Becker





giovedì 19 gennaio 2017

La felicità secondo Federico Fellini. Una citazione dal suo capolavoro, 8 1/2.

Il 20 Gennaio del 1920 nasceva a Roma uno dei più grandi registi del mondo, Federico Fellini. Vincitore di 4 premi Oscar per la sua attività e di un premio Oscar alla carriera, Fellini ha fatto la storia del cinema. Ho deciso di dedicare questa citazione fra parentesi a lui ed al suo più grande capolavoro, 8 1/2.
"Perché poi, cosa diavolo è questa felicità con la quale ci riempiamo la bocca? Questa chimera irraggiungibile, forse è questo il segreto: la felicità è poter dire la verità senza ferire nessuno."

citazione federico fellini - 8 1/2  - "Perché poi, cosa diavolo è questa felicità con la quale ci riempiamo la bocca? Questa chimera irraggiungibile, forse è questo il segreto: la felicità è poter dire la verità senza ferire nessuno."
Citazione 8 1/2 - Federico Fellini







Ho scelto una frase pronunciata da Guido Anselmi, protagonista del film. Guido è un regista che ha perso l'ispirazione, la proiezione cinematografica di Fellini stesso. Agli inizi degli anni 60 infatti il grande regista romano è in piena crisi creativa e si trova a fare i conti con una serie di idee confuse e con un film da girare che in realtà non c'è. Fellini ne parla con l'amico Ennio Flaiano e decide di comunicare al produttore Angelo Rizzoli che il film non si sarebbe fatto. Poi, il lampo di genio, il film avrebbe parlato proprio di questo, di un regista alle prese con un film da da girare ed una serie di idee e proiezioni confuse della sua mente. Praticamente meta-cinema. 8 1/2 è un capolavoro assoluto, ma vorrei concentrarmi sulla citazione che vi propongo che tratta un tema delicato come quello della "felicità", di cui abbiamo parlato anche considerando una citazione di Madame Bovary di Flaubert.

Ho 3 domande per te:


  1. La felicità è davvero una chimera irraggiungibile?
  2. La felicità è davvero "poter dire la verità senza ferire nessuno"?
  3. Qual'è per te l'aforisma che si avvicina di più al tuo concetto di felicità?


Dimmi che ne pensi!





Paolo Borsellino oggi avrebbe compiuto 77 anni. Vogliamo ricordare il suo esempio.

Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri.
Citazione di Paolo Borsellino




Non abbiamo bisogno di raccontare la storia di questo grande uomo, Paolo Borsellino. Se, per assurdo non sapete nulla di lui potete dare un'occhiata qui. Abbiamo scelto questa citazione perchè rappresenta la sua consapevolezza, il suo coraggio, attraverso i quali il magistrato sottolinea implicitamente il legame fra la mafia e i poteri forti dello stato preannunciando la sua morte. Provate per un attimo a mettervi nei panni di un uomo che convive ogni giorno con la certezza che un giorno o l'altro sarebbe stato assassinato. Provate a immaginare quanto coraggio ci vuole per continuare a combattere la mafia andando incontro a morte certa. (Ci viene in mente questa citazione  di Daniel Pennac che riguarda la paura).  Avremmo grande bisogno di grandi uomini come Paolo Borsellino, ogni giorno.

Questa volta non ti chiederò di dirmi che ne pensi, ti chiedo di riflettere e di trovare ogni giorno nelle piccole scelte il coraggio che aveva Paolo Borsellino. 

"Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri."





mercoledì 18 gennaio 2017

Per il "Giorno della memoria" una citazione de "L'amico ritrovato" di Fred Uhlman

citazione-l'amico-ritrovato-Fred Uhlman - Per me niente aveva importanza oltre al fatto che quello era il mio paese, la mia patria, senza inizio né fine, e che essere ebreo non era in fondo diverso che nascere con i capelli neri piuttosto che rossi.
Citazione de "L'amico ritrovato" - Fred Uhlman

"L'amico ritrovato" di Fred Uhlman può essere considerato un classico. Manca poco al "Giorno della memoria" che il 27 di Gennaio di ogni anno commemora le vittime dell'olocausto. Ho pensato di condividere con voi la citazione di questo splendido romanzo che guarda la barbarie dell'antisemitismo nazista da un punto di vista che non siamo abituati a considerare. Un adolescente tedesco ed ebreo stringe una fortissima amicizia con un suo compagno di classe appena trasferito appartenente ad una famiglia tedesca nobile e filo-nazista. Siamo nel 1932. La storia di questa amicizia è splendida e commovente, ma volevo soffermarmi su un altro aspetto. Anche se sembra scontato, sottolineo che considero qualsiasi forma di persecuzione nei confronti di altri uomini come il male assoluto, però nella storia descritta nel libro, che poi è quella accaduta a decine di migliaia di tedeschi in quel periodo, Hans inizia ad essere considerato "semplicemente" un ebreo dai propri connazionali, dai propri concittadini, dai propri compagni di classe. Non è un odio che viene da lontano, non è un nemico straniero quello che lo attacca. Questo in parte succede anche in Italia ma sicuramente in maniera molto diversa. In fondo al post di do un consiglio molto molto importante!

Pensaci! E dimi che ne pensi...

(In fondo al post ti do un consiglio molto molto importante!)


"Per me niente aveva importanza oltre al fatto che quello era il mio paese, la mia patria, senza inizio né fine, e che essere ebreo non era in fondo diverso che nascere con i capelli neri piuttosto che rossi."

Raccontare aiuta a ricordare e ricordare significa non dimenticare. Troppo spesso si dimentica, e cose di questo tipo continuano a succedere anche oggi in molte parti del mondo. E questo non va bene!

UN CONSIGLIO: ovviamente quello di leggere questo splendido romanzo è scontato, però....so che in molti prima di leggere qualsiasi libro hanno (l'insana) abitudine di leggerne l'ultima frase, beh CON QUESTO LIBRO NON LO FARE!!! Perderesti il piacere di provare un forte brivido che ti porterà a commuoverti!

mercoledì 11 gennaio 2017

In questa citazione di Daniel Pennac scopriamo una particolare idea del concetto di paura.

Citazione di "Storia di un corpo" - Daniel Pennac - "Mi è tornato in mente l'aneddoto di quell'escursionista caduto dalla falesia. Sostiene che il terrore l'ha abbandonato nell'istante in cui ha capito di essere spacciato. Alla fine l'hanno salvato i rami di un albero. La paura è tornata insieme alla speranza che qualcuno venisse a tirarlo fuori da lì"
Citazione di "Storia di un corpo" - Daniel Pennac




Questa citazione di Pennac non avrebbe bisogno di essere contestualizzata. E' un'idea del concetto di paura. E' un punto di vista basato su un'esperienza concreta o forse, come lascia sottintendere Pennac, ispirato da un vecchio racconto. "Storia di un corpo" è un romanzo il cui protagonista decide di scrivere un diario da consegnare alla figlia dopo la sua morte. E' il diario del suo corpo, 70 anni di cambiamenti, dolori, piaceri raccontati attraverso i sintomi "materiali" percepiti. "Signori e signori" - scrive nell'appunto dei 70 anni 8 mesi e 3 giorni il protagonista - "moriamo perchè abbiamo un corpo, ed è ogni volta l'estinzione di una cultura".

"Storia di un corpo" non mi ha entusiasmato particolarmente, preferisco senza dubbio il Pennac che racconta le esilaranti vicende del signor Malausséne, ma il passaggio che vi propongo mi ha particolarmente colpito:

"Mi è tornato in mente l'aneddoto di quell'escursionista caduto dalla falesia. Sostiene che il terrore l'ha abbandonato nell'istante in cui ha capito di essere spacciato. Alla fine l'hanno salvato i rami di un albero. La paura è tornata insieme alla speranza che qualcuno venisse a tirarlo fuori da lì"

Dunque questa citazione di "Storia di un corpo" di Pennac ci dice che la paura che qualcosa accada dipende solo dalla speranza che la stessa cosa non accada? Nel momento in cui la speranza svanisce, svanisce anche la paura?

Che ne pensi?